La timidezza


La timidezza 

Lo scorso anno mentre cercavo informazioni sugli alberi, per un progetto da realizzare con i bambini, ho scoperto, con molta meraviglia, che le chiome sono timide, non invadono lo spazio della chioma vicina, perchè tra loro c'è una sorta di rispetto reciproco. Oggi guardando le mie piante, ho ripensato a questa immensa caratteristica che hanno gli alberi e mi sono chiesta se anche noi umani abbiamo questo rispetto dello spazio dell'altro. Siamo, sicuramente, in grado di percepire il confine fisico dell'altro, un corpo è visibile, ma non sempre è sufficiente a arrestare l'invasione del tocco non gradito, dello sguardo insistente, della carezza eccessiva, del bacio di dovere, fino a arrivare alla violenza dello schiaffo, del pugno, della spinta, dello strappo dei vestiti e allo stupro.
Siamo timidi nell'approcciarci allo spazio emotivo dell'altro? 
Ancora meno rispettosi di quanto lo siamo di quello fisico, in questo caso partiamo anche svantaggiati, i cinque sensi ci vengono in soccorso con un aiuto blando. 
Le invasioni nello spazio emotivo dell'altro hanno praticamente via libera. Noi umani siamo continuamente sotto assedio e pronti a contrattaccare o a colpire per primi. Dopo una giornata di combattimenti andiamo a letto con un carico di consigli e commenti non richiesti, di domande inopportune, di giudizi, di interpretazioni e accuse.
Come possiamo proteggerci?
Amandoci e avendo cura del nostro spazio vitale.
Ascoltando, osservando e mettendoci nei panni dell'altro.
Con timidezza.


 

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